Il 15 giugno i francesi avanzano con una nuova linea verso la Cittadella che sulla destra si chiude in una ridotta destinata ad accogliere pezzi d’artiglieria. Non è l’unico movimento degli assedianti, né il più preoccupante.
Giunge infatti notizia a Torino che il nemico ha gettato un ponte sul Po all’altezza di Chivasso, e l’ha fatto attraversare da un grosso distaccamento di fanti e cavalieri. Questa mossa permetterebbe alle truppe del Re Sole di prendere vantaggio sulla sponda del fiume ancora controllata dal Duca di Savoia. Le contromisure sabaude sono immediate: nuovi battaglioni vengono distaccati sulla collina verso Chieri, nuove trincee e nuove postazioni vengono scavate in modo da poter creare resistenza a un possibile accerchiamento nemico, che chiuderebbe del tutto l’assedio e impedirebbe a Torino di ricevere rifornimenti.
Quello stesso giorno gli Ussari portano a termine una nuova vittoriosa incursione e il già citato capitano Gorgely del reggimento imperiale Ebergeny ritorna a Torino con quaranta muli destinati a portare munizioni all’armata nemica.
L’immagine in cima al post è tratto da un’incisione del 1729 di François Vander Plaats, raffigurante la mappa di Torino con i lavori di fortificazione fatti fare dal Duca di Savoia per l’assedio del 1706.