La notte tra il 25 e il 26 maggio gli alti comandi torinesi concordano una nuova azione di guerriglia. Il Barone d’Hautois, colonnello della cavalleria imperiale, esce dalle linee sabaude con 300 cavalli e un drappello di ussari. Ormai preavvisato da simili azioni dei giorni precedenti, i francesi non si fanno sorprendere e rimangono al riparo nei loro accampamenti: la prudenza non li mette tuttavia al riparo dalla furia degli ussari, che riescono comunque a ingaggiare battaglia e a fare qualche vittima.
Con il sorgere del giorno, si scopre che gli assedianti hanno preso posizione in una cascina distante appena 1500 passi dalla Cittadella, e che da lì stanno scavando una trincea in direzione della Dora. I francesi provano anche a tirare contro la Cittadella con due cannoni, per disturbare i lavori degli operai sugli spalti. Senza riuscirci. Ben altri effetti li ottiene il cannone della Cittadella che comincia a tirare sugli scavi nemici.
L’immagine, estratta dal sito blog La biblioteca militare. raffigura un fante e un geniere dell’esercito francese.