Nella notte tra il 2 e il 3 agosto giunge notizia che sta arrivando un carico di polvere da sparo da parte del Duca di Savoia a soccorso della città. Si ordina di mandargli incontro una scorta, dal momento che la strada della collina non è più sotto il controllo delle forze sabaude: 150 granatieri al comando del colonnello Hautois. Il prezioso convoglio di 100 muli carichi di polvere viene raggiunto sulla strada di Chieri e condotto in città senza alcun pericolo. Ossigeno puro per l’artiglieria torinese.
Nella giornata del 3 i francesi danno l’assalto a una delle estremità del fossato (l’angolo saliente della controscarpa) dal lato sinistro dell’opera a corno, riuscendo a conquistarlo dopo un’ora di scontri ferocissimi in cui i difensori perdono un luogotenente e diversi soldati. I francesi trascorrono il resto della giornata e tutta quella successiva a scavare per trincerarsi nelle posizioni appena conquistate.
L’immagine in testa al post è di un’incisione in rame del 1720 raffigurante Torino.