Il 3 settembre 1706 alcuni fuochi sulla collina di Superga segnalano che il Duca di Savoia è arrivato. Questa volta non è un trucco dei francesi, lo si capisce guardano le manovre del nemico che pare sempre più inquieto e preoccupato.
Ci si prepara per la grande battaglia, questa volta non per difendersi, ma per attaccare e colpire l’armata assediante. Credendo che il momento dell’assalto dell’armata di soccorso sia imminente, il generale Von Daun alle 13 diffonde un ordine per tutta Torino: che la milizia urbana (formata prevalentemente da volontari) si porti subito alle porte della città e si tenga pronta a combattere per supportare il Principe Eugenio. A mezzanotte i volontari vengono rimandati a casa con l’ordine di presentarsi il mattino dopo due ore prima dell’alba.
Gli 8 battaglioni di milizia urbana non dovranno entrare in combattimento diretto ma sostituire i reparti di ordinanza che saranno impegnati (loro sì) nella sortita: 12 battaglioni, 400 granatieri, 500 cavalli e 8 cannoni. Il momento che i torinesi attendono da quasi cinque lunghissimi mesi è vicinissimo.
Dall’alto del colle di Superga il Duca Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio studiano le posizioni francesi e gli eventuali punti deboli da colpire quando li attaccheranno. In questa occasione, pare, il Duca fa voto di edificare, in caso di vittoria, un santuario sulla cima della collina.
L’immagine in cima al post è un dipinto che immortala quel voto poi realizzatosi.