Nonostante le vittorie degli scorsi giorni che hanno permesso alle batterie francesi di attestarsi nelle fortificazioni esterne, il comando francese è tutt’altro che contento. E non regna l’armonia. L’ingegnere militare Lorrières a fine luglio aveva espresso forti perplessità sul modo di procedere “cautelativo” (ossia troppo lento) dei minatori guidati da monsieur de la Vallière, il quale invece si lamenta di non avere abbastanza tempo e abbastanza polvere da sparo. Il marchese di Chamarande, secondo in comando e facente veci del generale La Feuillade, ignora le richieste dimostrando di essere della stessa opinione di Lorrières. Il quale scrive una lettera al ministro della guerra Chamillart, lamentandosi dell’incompetenza dei suoi colleghi Tardiff, Vallière e d’Houville, colpevoli non solo di essersi preoccupati delle mine sabaude troppo presto, ma anche e specialmente di aver posizionato male le batterie di cannoni.
L’assalto lanciato al cammino coperto la notte del 6 agosto ha permesso ai francesi di attestarsi sui due lati dello stesso. Una notizia che induce all’ottimismo il generale la Feuillade, dal momento che oltretutto l’accerchiamento di Torino è stato completato anche dalla parte della collina. Si dimentica di fermarsi a riflettere che nell’attacco di ieri notte
ha perso 300 uomini, e che tra quei 300 ci sono quasi tutti i suoi ingegneri militari. Il numero di questi ultimi si è ridotto a sedici, e considerato che il difficile, sottoterra, deve ancora iniziare, c’è ben poco da ridere.
L’immagine raffigura fanti francesi all’assalto di una fortificazione, proviene dal sito specialisitco Osprey Publishing.