Questa serie mi incuriosiva molto e quando ho avuto la possibilità di scegliere dal blog di Erica ho deciso di leggere La città delle streghe di Luca Buggio, solo che non essendo riuscita a terminarlo per tempo, ho deciso di inserirlo nella riubrica, Ci provo con…
La storia narra che agli inzi del 1700 sul Ducato di Savoia incomba una grande minaccia, quella dei francesi, molti abitanti decidono di abbandonare le proprie città ed è quello che accade alla famiglia di Laura Chevalier che lascia Nizza, troppo vicina ai confini francesi, troppo esposta, per recarsi nella capitale dei Savoia a Torino.
Contemporaneamente Gustìn, spia del Duca, deve seguire una pista fatta di mistero, magia, sono le storie di contadini che narrano di strane presenze, di morti che vengono trovati privi di parti del loro corpo, mutilati e lasciati in posizioni particolari e così le voci si diffondono e raccontano di streghe, pozioni e di sortilegi, fattucchiere che invadono le memorie di popoli ancora legati a testimonianze di chi il passato non lo vuole dimenticare.
Laura e Gustìn sono i protagonsti del romanzo La città delle streghe, non si conoscono, le loro strade sicuramente si incroceranno prima o poi ma per il momento entrambi vivono la loro vita.
Laura giunge a Torino ma sono tante le difficoltà che dovrà affrontare, dovrà imparare a cavarsela da sola e soprattutto dovrà guardarsi le spalle, le voci corrono e uno strano uomo circola per le vie della citttà, sequestra, uccide le proprie vittime in un macabro rituale che le lascia esanime e senza vita.
Solo il lavoro la mantiene lucida, i profumi sono la sua passione, ricevuta in eredità da suo padre e così cerca di sfruttare al meglio le sue doti e le sue conoscenze.“Il segreto dei maestri profumieri non nascondeva nulla che la vita non insegnasse: senza il terreno su cui appoggiarsi non puoi camminare, senza testa non puoi sapere la direzione, ma è il cuore che dà senso alla strada”.
La città delle streghe è il primo romanzo della serie trilogia della città, un romanzo corposo che mescola storia e credenze che nel ‘700 sono il pane quotidiano dei contadini e dei popolani e così fra storie e dicerie nasce una trama articolata su due personaggi che narrano eventi che inesorabilmente li porteranno a incontrarsi, ma non avviene in questo primo libro che invece focalizza la propria struttura narrativa su una Torino che si prepara alla guerra contro i francesi, di due personaggi che vivono in pieno gli eventi.
Un libro che inizialmente ho trovato lento, non sono riuscita a entrare nella storia, tutto dovuto soprattutto dalla doppia narrazione che pone l’accento prima su Laura e poi su Gustìn, portandomi alla ricerca di quella connessione che solo dopo metà libro ho ritrovato.
Mi sono piaciute le atmosfere cupe e misteriose che l’autore ha creato all’interno di tutto il percorso del romanzo, le leggende che girano intorno a donne definite streghe per il loro modo di vestire, di vivere, e poi il mistero celato dietro la figura dell’uomo del Crocicchio che sembra governare con i suoi fili anche chi è convinto di aver scoperto tutto.
Sicuramente leggerò gli altri libri, soprattutto per capire quale sarà l’unione, il momento che vedrà difronte Laura e Gustìn.(Floriana)
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