La simpatica iniziativa del blog Thrillenord mi ha visto coinvolto in coppia con Sara di Furia, collega di La Corte Editore e autrice del thriller storico “Jack”, ambientato nella tenebrosa Londra vittoriana.
Il “questionario di Proust” è una serie di domande sui gusti e le aspirazioni personali. Proust, che gli dà il nome, non ne fu in realtà l’inventore, ma rispose alle domande quand’era adolescente, su invito di una sua giovane amica. Thrillernord ha ripreso questa idea ponendo domande mirate a due autori, facendoli giocare a conoscersi tra loro e a farsi conoscere dai lettori.
Ecco dunque come Sara e io abbiamo affrontato questo Duplex.
1. Il tratto principale del tuo carattere
Sara: Sono sognatrice e un po’ ingenua. Tendo a vedere sempre e solo il bene in chi si imbatte sulla mia strada. Questo però non sempre si rivela un pregio, anzi. La vita, a volte, sa essere impietosa con chi vive troppo “di cuore”
Luca: Empatia, lealtà, entusiasmo… oh caspita, sono già tre. Ok, mi fermo qui2. Che genere di libri preferisci leggere
Sara: Attualmente gialli e thriller, in particolare con taglio storico. Amo la storia alla follia
Luca: Un po’ di tutto, ma con predilezione per i thriller, specie se d’ambientazione storica.3. Che genere di libri preferisci scrivere
Sara: Sono partita dall’urban fantasy per poi passare al gotico e approdare infine al thriller storico da cui non mi schioderò per moltissimo tempo. Mi piace troppo!
Luca: Quando inizio a scrivere parto da un’idea e ci costruisco attorno tutto. Alla fine il genere viene da sé.4. Chi è il tuo eroe
Sara: Anche se spesso ci sono attriti generazionali, la mia mamma. Mi ha insegnato a lottare, a non mollare e ha dedicato la sua vita alla famiglia. Una donna forte, pur con le fragilità che appartengono a tutti noi
Luca: Per molti anni mi sono dedicato al volontariato accanto a nuclei familiari in condizione di disagio. Ho incontrato persone straordinarie che dedicano le loro esistenze aiutando a costruire là dove spesso ci sono solo macerie. Ho incontrato persone nate e cresciute in un contesto devastato, ma capaci di affrontare la vita con coraggio, energia e sempre col sorriso tra le labbra. Mi ritengo molto fortunato perché di eroi ne conosco parecchi.5. Teatro o cinema
Sara: Faccio parte di una generazione a cui non è stata agevolata la conoscenza del teatro, quindi cinema. Ma mai direi mai
Luca: Il teatro occupa una bella fetta della mia settimana. Lo vivo da spettatore, attore, regista, drammaturgo e insegnante. Lo respiro (e ne ho bisogno) come l’aria6. Quanto le tue storie si ispirano alla realtà
Sara: I miei romanzi hanno tutti la peculiarità di rifarsi a fatti storici realmente accaduti quindi l’aggancio alla realtà storica è fondamentale.
Luca: Nel mio primo romanzo, “la danza delle marionette”, avevo costruito un’ambientazione di genere gotico contemporaneo alla Sin City, per fare da contorno a una storia che è la metafora del mio percorso di vita nel mondo del volontariato. La nuova opera, “la città delle streghe”, è un thriller con un tocco di sovrannaturale, ambientato a Torino alla fine del 600. Le ricerche e gli studi fatti, e l’aiuto di uno storico di mestiere, rendono realistico il contesto in cui si muovono i personaggi. Le vicende e i personaggi, invece, sono di fantasia… anche se ho cercato di renderli più credibili possibile.7. In quale libro vorresti vivere
Sara: Ho amato il libro di Seth Grahame-Smith, “La leggenda del cacciatore di vampiri”. Una rivisitazione dalle sfumature urban fantasy della storia del presidente Abramo Lincoln. Semplicemente geniale!
Luca: Quando leggo un libro che mi conquista mi lascio sempre accarezzare dalla fantasia di farne parte. Da bambino mi immaginavo tra i Tigrotti di Mompracen, da ragazzo al fianco di Edmond Dantès ad aiutarlo a compiere la sua vendetta. Passando a esempi più recenti, mi vedrei bene a insegnare Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts, oppure a difendere l’onore degli Stark a Grande Inverno.8. Da bambina/o cosa sognavi di diventare
Sara: Fin da piccola avevo le idee chiare: la scrittrice (alla Jessica Fletcher), l’insegnante, la veterinaria. Ho quarant’anni e sono insegnate in una scuola superiore e scrittrice (anche se qui la strada è ancora lunga). Direi che non è andata male!
Luca: Giornalista9. La cosa più importante che hai fatto nella tua vita
Sara: Avere la mia piccola peste: Sofia. Un figlio cambia la vita, ribalta completamente, e in meglio, la gerarchia delle priorità
Luca: La cosa che mi rende più orgoglioso di me è quando, nel mio ruolo di insegnante di recitazione o di regista, riesco ad aiutare persone con blocchi emotivi e gravi forme di timidezza a superarle e a stare bene con loro stesse10. Il tuo artista (attore, scrittore, pittore, o musicista…) preferito
Sara: Nel campo della scrittura non ho dubbi: Edgar A. Poe. Negli altri settori invece mi lascio influenzare dalle mode del momento. Purtroppo non riesco ad apprezzare l’arte contemporanea, è più forte di me
Luca: L’elenco è talmente lungo che nel momento in cui avrò risposto mi renderò conto di avere dimenticato qualcuno. Tra gli attori Tom Hanks, Kevin Spacey, il compianto Alan Rickman. Benigni e Dario Fo. Helen Mirren, Meryl Streep e Nathalie Portman tra le attrici. Scrittori: Stephen King al primo posto: a distanza di anni continua a piacermi anche se nelle sue ultime opere ha perso qualche colpo. E poi Joe Lansdale, Carlos Zafon, Anne Rice, Valerio Evangelisti… anche qui potrei andare avanti a lungo. Musica: spazio dal folk irlandese all’heavy metal alle colonne sonore di film. L’elenco è davvero interminabile. Sul lato visivo, gli impressionisti esprimono qualcosa che mi tocca in profondità a livello emozionale. Un quadro visto al museo D’Orsay, il ritratto di una donna elegante dallo sguardo triste, mi ispirò tutto il background di Angus, il protagonista de “la danza delle marionette”11. Il tuo soprannome
Sara: “Stellina” o “bambolina”… gli amici che mi conoscono bene e da tanto tempo lo usano spesso. Ma non lasciatevi ingannare, nonostante i soprannomi dolci scrivo dei gran bei thriller! (risata diabolica)
Luca: I miei cari mi chiamano Luccs o Luchi, nomignoli a cui sono molto affezionato: ci sono tanti Luca, ma Luccs o Luchi sono unici. La mia dolce metà mi chiama Dotterus (con l’accento sulla o), ma preferisco sorvolare sulla spiegazione…12. Cane o gatto
Sara: Da piccola volevo fare la veterinaria quindi entrambi. Ho un bel gattone nero (come ogni strega che si rispetti!) che si chiama Brando, e un cagnolino affettuosissimo che porta il nome di Elvis. Non mi faccio mancare nulla
Luca: Entrambi, anche se per quanto riguarda i cani mi piacciono solo quelli di grossa taglia. Letteralmente adoro i pastori tedeschi. Da qualche mese ho adottato due micine, una rossa dolce ed elegante e la sua sorellina tricolore con prevalenza di nero dal carattere schivo e pestifero. Visto che di questi tempi vado matto per il Trono di Spade, chiamarle Sansa e Arya mi è sembrato quasi scontato…13. Se avessi qualche milione di euro
Sara: Aiuterei molti amici che sono in difficoltà, viaggerei il più possibile, aprirei una casa editrice e comprerei una casa al mare
Luca: farei un sacco di regali alle persone che in questi anni hanno reso, e rendono tuttora, bella la mia vita. Vorrei viaggiare intorno al mondo. Poi comprerei un vecchio teatro, lo rimetterei in piedi e cercherei di ridargli vita14. Che regalo faresti a Sara/Luca
Sara: Un bel viaggio insieme alla ricerca di nuove trame per i nostri romanzi thriller
Luca: Una scatola di the e tisane, e una tazzona con stampata la copertina di “Jack”15. L’incontro che ti ha cambiato la vita
Sara: Ho avuto tanti incontri fortunati (in primis con la mia mentore e editor Fabiana Redivo) di cui sono molto grata, ma sto ancora aspettando quello che si può definire “sconvolgente”. A ogni modo, se non dovesse arrivare va bene lo stesso. Sono felice così
Luca: Quello a cui ho dedicato il mio ultimo libro, e per il quale ringrazio il Cielo ogni mattino che mi sveglio16. Scrivere per intrattenere o per insegnare
Sara: Entrambe le cose. Scrivere con puro fine ludico per me non ha senso. La lettura deve cambiare il lettore, deve apportare qualcosa di positivo, qualcosa in più
Luca: Perché piace a me, innanzitutto. Perché mi fa star bene. Se poi riesco a trasmettere qualcosa in chi mi legge sono ancora più felice17. Credi nelle streghe
Sara: Rispondere a questa domanda per me è semplicissimo… ovvio che sì! Faccio parte di una congrega di streghe affiatatissime che si trovano regolarmente a fare incantesimi attorno a uno spritz, una caipiroska o un mojito intonando in coro “tremate, tremate, le streghe son tornate!”
Luca: Dopo aver scritto un romanzo che si intitola “la città delle streghe” cosa dovrei rispondere? Sì, certo che ci credo: esistono persone con la capacità di rendere la vita altrui un incanto oppure un inferno. Se poi lo fanno per talento naturale o perché lanciano un incantesimo, questo non lo so, ma è irrilevante18. Serie TV e film cult
Sara: Film cult. Generalmente sono quelli della mia adolescenza. Le serie tv a lungo andare mi annoiano. Sarà per questo, forse, che scrivo libri autoconclusivi
Luca: Serie TV: I Simpson, Big Bang Theory, The Shield, il Trono di Spade. Film: “Forrest Gump” il mio preferito. Potrei riguardarmi all’infinito (e citare quasi a memoria) i film dell’ispettore Clouseau e quelli di Bud Spencer & Terence Hill19. Il tuo primo amore
Sara: La scrittura. Lei è la mia ancora di salvezza e allo stesso tempo il mio tormento, qualcosa che appartiene solo a me, che fa parte di me
Luca: E’ stato letterario, per “il Conte di Montecristo”20. La canzone da canticchiare sotto la doccia
Sara: Una di Nina Zilli, “L’uomo che amava le donne”. Mi ritrovo spesso a canticchiarla
Luca: Sigle di telefilm, pubblicità o cartoni animati di cui storpio o invento le parole cercando di mantenere il ritmo e la metrica21. Il piatto che cucini meglio
Sara: Aiutooooooooo! Io non cucino. Mio marito mi ha eletta “maga dello scongelamento rapido”… fate voi
Luca: A quanto dicono il guacamole. La cucina è un’arte che sto scoprendo molto di recente. Prima mi accontentavo di pasta in bianco e insalata22. Il tuo motto
Sara: Ad alcuni sembrerà banale, ma è “Vivi e lascia vivere”
Luca: Se possedessimo le chiavi della conoscenza perderemmo quelle della fantasia
qui il link al blog e al duplex
Il questionario di Proust in modalità intervista doppia: Sara di Furia vs Luca Buggio