Luca Buggio è nato a Torino, dove vive e lavora. Laureato in Ingegneria, è anche scrittore, regista e attore teatrale. Ha esordito nel 2009 con La Danza delle Marionette, un fantasy gotico ispirato alla sua esperienza di volontariato. Con La Città delle Streghe racconta la Torino del 1700 in un’atmosfera tra thriller e sovrannaturale.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo è un thriller storico con un po’ di sovrannaturale, ambientato nella Torino del 1704, all’inizio di una guerra contro la Francia di Re Sole che culminerà in un celebre assedio. I due protagonisti, la giovane figliastra di un mastro profumiere e una spia del Duca di Savoia, si troveranno coinvolti in diversa maniera in una vicenda di omicidi seriali che la gente attribuisce al Diavolo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho cominciato a pensare e scrivere storie da bambino. A scatenare questa passione fu leggere un fumetto western dove un personaggio con le sembianze che mi ricordavano una persona cara fu ucciso dai banditi. Pensai “adesso scrivo una storia in cui il personaggio vive”. Da allora non ho più smesso.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Avendo deciso di ambientare una storia trecento anni fa ho studiato tantissimo per scoprire tutto quello che potevo sulla Torino dell’epoca. Ci sono quasi sei anni di studi, librerie e biblioteche saccheggiate! Scrivo nel tempo libero che non è tantissimo, di solito con musica di sottofondo. Sono davanti al PC portatile circondato da una montagna di libri e una parete tappezzata di post-it.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sperando di non offendere gli autori in questione, rispondo dicendo che ho una grande ammirazione per lo stile visivo di Stephen King. Il mio editore dice che il mio modo di scrivere gli ricorda Carlo Zafon, che è un altro dei miei scrittori preferiti. Qualunque accostamento è ovviamente improponibile. Loro sono davvero su un altro pianeta!
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Già di mio ascolto molte colonne sonore di film. A parte alcuni brani specifici, come il “se chanto” dei Lou Dalfin che accompagna davvero uno dei momenti della storia (è una ballata tradizionale), mi hanno molto ispirato le atmosfere lugubri della colonna sonora di “Elizabeth”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
“Voltate la testa dall’altra parte , se volete, ma i vermi.. e quelle altre cose.. non smetteranno di strisciare solo perché voi fate finta che non esistono.”
potete leggere l’intervista sul blog
Intervista a Luca Buggio, autore de “la città delle streghe”