Quello che oggi è considerato, a pieno titolo, il centro di Torino, fino al 1673 esisteva solo per la sua metà occidentale, dal momento che l’attuale Palazzo Madama era inglobato nelle mura cittadine e svolgeva una funzione strategica e difensiva.
Il castello degli Acaia, che qui vediamo in una raffigurazione del Theatrum Sabaudiae, si affacciava sui bastioni e sui fossati (quel corso d’acqua che vediamo nel dipinto non è il Po!).
L’ampliamento verso est che portò alla nascita della cosiddetta Città Nuova portò all’abbattimento delle mura, alla spianata dell’area attorno al castello e alla realizzazione di via Po, dando alla piazza Castello di inizio 1700 un aspetto molto simile a quello attuale. Con alcune non trascurabili differenze.
La prima era l’esistenza di un ricco padiglione marmoreo dove oggi c’è la cancellata che separa la piazza dall’accesso al Palazzo Reale. Quel padiglione nascondeva il cortile del palazzo e da lì si facevano le ostensioni pubbliche della Sindone.
Vi era poi un altro padiglione, la galleria detta di Carlo Emanuele I, che collegava Palazzo Reale e Palazzo Madama. Quella costruzione, composta da un piano terreno porticato e un primo piano coperto, serviva al Duca e alla corte come passaggio diretto tra i due maggiori luoghi di potere della città. Nella galleria erano raccolte e conservate molte delle antichità che i Savoia amavano collezionare, in particolare quelle provenienti dall’Antico Egitto, comprate nel 1630 dal Gabinetto di Curiosità dei Gonzaga e che costituiscono il primo nucleo di reperti dell’attuale Museo Egizio. La galleria fu distrutta da un incendio nel 1659, poi ricostruita e infine definitivamente demolita in epoca napoleonica.
L’aspetto della piazza Castello, così caratteristico per la presenza dei portici sui quattro lati, risale al 1586, quando il Duca Carlo Emanuele I fece edificare a sue spese i portici stessi e successivamente li donò ai proprietari delle case con l’obbligo di innalzarle di almeno due piani e di seguire lo schema dell’architetto di corte, Ascanio Vittozzi.
Il palazzo che delimita a est il lato sud era l’abitazione del Conte Giuseppe Solaro della Margarita, comandante dell’artiglieria durante l’assedio di Torino.
Un altra importante famiglia che viveva in piazza Castello erano i San Germano, che avevano ottenuto dal Duca il permesso di celebrare una fiera due volte l’anno sotto i portici della piazza. Le date erano fissate a Carnevale e a inizio maggio, in occasione della festa del S.Sudario. In quell’occasione piazza Castello diventava teatro non solo di un mercato ricco di bancarelle, ma anche di giochi d’arme, feste e gare di ogni genere.
Tra ostensioni e celebrazioni, mercati e bancarelle, negozi sotto i portici, la piazza Castello di inizio 1700 prendeva davvero un aspetto simile a quello di oggi, assurgendo a simbolo e centro della città.
L’immagine in testa al post è tratta da Atlante Torino.