La città delle streghe è un Thriller molto complesso, un Romanzo in bilico tra il reale e l’inganno, ambientato in un contesto storico ben definito e descritto da Luca Buggio, dando vita a una narrazione che definirei inaspettata e piacevole.
Il libro ha come Protagonisti Laura e Gustin, due anime diverse, due vite differenti ma un destino e una meta comune, raggiunta con motivazioni dissimili, rappresentata da Torino che a mio avviso può essere considerata a Ragione la vera Protagonista “accidentale” del Romanzo.
Torino è sempre stata considerata una città avvolta da un alone di Mistero, Magica ed Esoterica sia per questioni di tradizione che per questioni storiche; alcuni considerano Torino geograficamente come uno dei 3 Vertici di un Triangolo Magico (insieme a Praga e Lione) e quindi dotata di una posizione che le attribuisce “influssi” particolari; Altri, piu’ razionalmente, considerano la sua tradizione derivante dal fatto che, quando Il Ducato di Savoia si batté in maniera così decisa e agguerrita per l’Unità d’Italia, scontrandosi con forza contro il mondo Clericale, Torino venne ribattezzata da quest’ultimo come “Diabolica”. Da qui la tradizione ha fatto poi la sua parte, sostenuta anche dai tanti riferimenti simbolici sparsi in città, che viene abilmente utilizzata dall’Autore come sfondo per le vicende dei Protagonisti.
La Trama ci porta agli inizi del 1700, con Vittorio Amedeo II che, per sopravvivere politicamente, muove guerra contro la Francia costringendo Laura Chevalier, cresciuta vicino Nizza, ad abbandonare i suoi luoghi natii, scappando di fatto per raggiungere Torino in cerca di rifugio; Laura ha un carattere gentile e dolce, che metterà alla prova durante le tante difficoltà del suo Viaggio, portandola non solo a una sua maturazione personale, ma anche a trasformarla in una donna determinata e risoluta per affrontare quello che la vita gli riserverà in futuro. Tutto il contrario Gustin che fin da piccolo aveva fatto i conti con il “Fango” della sua condizione, delinquente con esperienze per lavori poco onesti, che improvvisamente viene “riabilitato” a Suddito, da nemico ad amico, ingaggiato per fare da mediatore tra i Savoia e i “briganti”, utili per rallentare la marcia dei Francesi. Quindi due figure diverse accomunate da un destino difficile, raccontare in maniera parallela.
La Narrazione risulta mutevole, i passaggi sono repentini, aiutati da un Dialogo vivo e frenetico, grazie allo Stile Raffinato di Buggio, preciso nei dettagli Storici e sopratutto nel raccontare i luoghi descritti; Senza banalità descrive vicoli e borghi dove la nebbia e le tenebre saranno complici di individui misteriosi e figure magiche, dando l’immagine di una città lontano dalla Tranquillità ma Pericolosa, divisa nettamente tra la parte Nuova, con nobili e borghesi e parte Vecchia, con povertà e degrado.
Tra i Temi Principali quindi abbiamo quello della Magia, un mondo fatto di Streghe e personaggi surreali che, Se da una parte segneranno Laura negativamente, alle prese con le “presenze” percepite e con le sue “capacità” di cui poco alla volta comprenderà il loro utilizzo, dall’altra non condizioneranno per niente Gustin che, più Razionale e pratico, non si farà impaurire cercando la verità ma anche la Giustizia nelle vicende in cui sarà chiamato ad intervenire.
Altro Tema è quello della Superstizione, incarnato da diverse figure del libro, in contrasto con figure più scettiche (tipo i Preti) in contrapposizione con il mondo religioso richiamato bene dall’autore dalle diverse citazioni a inizio capitolo (Vd. San Benedetto e Sant’Agostino).
Per ultimo, ma non meno importante, come tema IO personalmente considererei il Viaggio come, non solo Principale ma regista di tutto il Romanzo: difatti credo che l’Autore abbia voluto utilizzarlo in maniera simbolica, facendo propria la metafora del Viaggio come ricerca personale dell’individuo per migliorare la propria condizione, un’evoluzione materiale ed spirituale, che è poi la stessa che incontriamo in Laura e Gustin che si sfioreranno solo senza mai incontrarsi, persi nelle loro vicende personali, tristi ma significative, capaci di dare forza per affrontare vicende future.
A tal proposito, mi piace citare la frase di uno dei miei autori preferiti, (non me ne voglia il bravissimo Luca Buggio) anche lui Piemontese di nascita che rende bene il mio concetto espresso:
“È meglio perdersi sulla strada di un Viaggio impossibile che non Partire Mai”. ( Giorgio Faletti )
Nel complimentarmi con l’autore consiglio il libro a tutti, in particolare a chi ama le atmosfere gotiche, noir e a tutti coloro che vogliono farsi “sedurre” da un Romanzo scritto con passione dove traspare il misticismo e fascino per una Torino dalle tinte Magiche, e personalmente sono curioso di continuare la lettura con (sempre di Luca Buggio) “La città dell’Assedio”, secondo capitolo delle vicende che hanno come protagonisti Laura e Gustin.
(Walter Bianco)
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