Non posso che iniziare questa recensione facendo i complimenti all’autore per aver usato uno stile di scrittura facile da comprendere anche a chi come me legge uno storico per la prima volta.
Gli eventi sono descritti benissimo fin dall’inizio del libro, nei dettagli narrati con precisione, senza far confondere il lettore nei vari avvenimenti. Ambientato nella Torino del 1700, La città delle streghe è il primo volume di una trilogia edita La Corte, e narra della guerra del Ducato di Savoia con la Francia, quando al trono c’è Vittorio Amedeo II. La parte che assolutamente ho apprezzato di più è la prima, dove il protagonista Gustìn (Augusto Graziadei, Augustino) viene imprigionato ne “Il Castello”, stringendo un patto con Giovanni Battista Gropello, al servizio del Duca, accettando di stare al servizio di Sua Maestà per non essere ucciso. Gustìn, monello e giovane truffatore. La parte che invece mi è piaciuta di più per come è stata descritta, è quando la battaglia inizia con i francesi che vanno a incendiare le case dei villaggi, dove vi abitano Bertina, sua madre e Maddalena. Anche se è una piccola parte di tutto il romanzo, l’ho trovata scritta veramente bene, dettagliata e precisa. L’autore narra un periodo storico i cui avvenimenti non sono i miei preferiti da leggere, ma ho voluto provare lo stesso a leggere un romanzo storico ambientato nella mia città. Essendo uno storico e non un rosa come solitamente leggo, non mi ha trasmesso le stesse emozioni che provo quando leggo una storia d’amore, ma ovviamente sono gusti personali. Discorsi diretti assolutamente presenti, descrizione dei personaggi curata con attenzione.
Un bel libro assolutamente che mi ha insegnato ad apprezzare quanto la storia sia importante, nonostante a scuola io non l’abbia mai amata, eccetto alcuni periodi più recenti. I personaggi mi hanno trasmesso sia amore che odio, ma odio soprattutto quando i francesi attaccano i villaggi, uccidendo brutalmente i civili, senza scrupoli, senza fare eccezioni. Crudo, diretto e deciso, La Città delle streghe è un romanzo intelligente, diverso come dicevo da quelli che di solito leggo, ma che comunque ha saputo arricchire la mia conoscenza di temi diversi. Alcune note dolenti che mi costa abbastanza dire, perché l’autore è davvero bravo: non ne avrei fatto una trilogia, e avrei tralasciato il lato “oscuro”, ma ripeto, questo è solo un parere personale. Nonostante sia una trilogia, il finale mi è comunque piaciuto e non mi ha lasciato l’amaro in bocca come mi succede spesso quando leggo un primo volume di una serie.
(Francesica)
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